Giovanni Bartolozzi, Pino Brugellis, Matteo Zambelli
ISBN: 9788822905376,
2021,
pp. 472,
167x240 mm,
colour,
Quodlibet
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“Sono vissuto in una stanza vuota... Quel vuoto ora non fornisce risposte ma esige un nuovo gesto di sopravvivenza, un nuovo gesto da riprendere e da ricominciare. Così prima o poi il vuoto ci impedisce di sostare in qualche stazione di riposo e ci costringe, che lo vogliamo o no, a pensare sempre tutto daccapo...”
Remo Buti, Firenze, 5 marzo 2020 Il volume è dedicato al lavoro di Remo Buti, e in particolar modo ai vent’anni dell’attività didattica, dal 1982 al 2002, quale titolare del corso di Arredamento e architettura degli interni presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
Buti è stato uno dei protagonisti dell’architettura radicale fiorentina, insieme a Superstudio, Archizoom, 9999, Zziggurat, ufo e Gianni Pettena, nonché tra i fondatori di Global Tools. Architetto e abilissimo artigiano – tanto da autodefinirsi “archigiano” –, la sua grande missione e passione è stata l’insegnamento. Molti dei protagonisti della scena del design dagli anni Ottanta a oggi – come Massimo Iosa Ghini e Stefano Giovannoni, fra gli altri – hanno “risciacquato i propri panni in Arno”, vale a dire nel suo corso. Andrea Branzi ha definito Buti come “un grande protagonista segreto della più grande scenografia internazionale del progetto. Un ‘uomo in grigio’, come si direbbe: un maestro apparentemente defilato, che occorre scoprire”.
Il volume presenta appunto sia il lavoro professionale dell’architetto e designer fiorentino, sia i risultati spettacolosi, e inediti, degli elaborati degli studenti del suo corso, documentati con centinaia di immagini. Guardando ai fantasmagorici progetti non si può non riconoscere come questi anticipassero di anni le tematiche di alcune correnti del design internazionale, e non si può fare a meno di considerare il corso di Remo Buti come uno dei più stimolanti laboratori del design italiano.
“Sono vissuto in una stanza vuota... Quel vuoto ora non fornisce risposte ma esige un nuovo gesto di sopravvivenza, un nuovo gesto da riprendere e da ricominciare. Così prima o poi il vuoto ci impedisce di sostare in qualche stazione di riposo e ci costringe, che lo vogliamo o no, a pensare sempre tutto daccapo...”
Remo Buti, Firenze, 5 marzo 2020 Il volume è dedicato al lavoro di Remo Buti, e in particolar modo ai vent’anni dell’attività didattica, dal 1982 al 2002, quale titolare del corso di Arredamento e architettura degli interni presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
Buti è stato uno dei protagonisti dell’architettura radicale fiorentina, insieme a Superstudio, Archizoom, 9999, Zziggurat, ufo e Gianni Pettena, nonché tra i fondatori di Global Tools. Architetto e abilissimo artigiano – tanto da autodefinirsi “archigiano” –, la sua grande missione e passione è stata l’insegnamento. Molti dei protagonisti della scena del design dagli anni Ottanta a oggi – come Massimo Iosa Ghini e Stefano Giovannoni, fra gli altri – hanno “risciacquato i propri panni in Arno”, vale a dire nel suo corso. Andrea Branzi ha definito Buti come “un grande protagonista segreto della più grande scenografia internazionale del progetto. Un ‘uomo in grigio’, come si direbbe: un maestro apparentemente defilato, che occorre scoprire”.
Il volume presenta appunto sia il lavoro professionale dell’architetto e designer fiorentino, sia i risultati spettacolosi, e inediti, degli elaborati degli studenti del suo corso, documentati con centinaia di immagini. Guardando ai fantasmagorici progetti non si può non riconoscere come questi anticipassero di anni le tematiche di alcune correnti del design internazionale, e non si può fare a meno di considerare il corso di Remo Buti come uno dei più stimolanti laboratori del design italiano.
ISBN: 9788822905376,
2021,
pp. 472,
167x240 mm,
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